MENU

Musica e stellette | Pietro Carlo Aghemo, storia di un grande Maestro Direttore

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

30
AGO
2021

La storia della Banda della Regia Marina oltre alla sua antica nascita è legata alla storia dei suoi Maestri Direttori succeduti nel tempo.

Carlo Pietro Aghemo nacque il 16 luglio 1889 a Moncalieri (Torino), i genitori avviarono sin da piccolo il loro figlio agli studi musicali sotto la guida del maestro Don Giovanni Pagella, un Salesiano. Fu iscritto subito dopo presso il Regio Conservatorio di Santa Cecilia di Roma e si perfezionò sotto la guida dei maestri Alfredi, Falchi e successivamente perfezionò gli studi di pianoforte e composizione con i maestri, Bustini, Renzi Remigio e Ottorino Respighi e nel 1916 - giovanissimo - consegui anche il diploma di strumentazione per banda con il Maestro Alessandro Vessella.  Nel 1917 vinse il concorso per Capo Musica presso il 50°reggimento di Fanteria di Civitavecchia e successivamente divenne Capo Musica della Banda del 51°Fanteria di Perugia, avviandosi a una carriera militare; nel 1920, dopo aver partecipato alle selezioni del concorso nazionale per maestro direttore del Corpo Musicale della Regia Marina, divenne il Maestro Direttore con il grado di Sottotenente del CREM, unico Ufficiale del Regio Corpo Musicale.

Alla guida della Regia Banda della Marina eseguì numerosi concerti presso le Città di La Spezia, Genova, Livorno,Torino, Milano e presso la capitale. Famosi i concerti effettuati ogni domenica mattina sull’Orchestra in ferro presso i giardini pubblici di La Spezia ma in particolare modo fra i vari articoli di giornali dell’epoca riaffiorano le testimonianze dei bellissimi programmi musicali eseguiti contenenti brani di svariati autori suscitando consensi, gioia ed entusiasmo nel popolo spezzino, da sempre amante della buona musica già eseguita precedentemente dalla Banda dei Regi Equipaggi con il Maestro Matacena. Il maestro Aghemo con la sua genialità musicale in breve tempo ampliò l’organico della grande banda inserendo diverse sezioni di archi comprendenti viole, violoncelli, fagotti, contrabassi a corde, arpe e strumenti a percussioni come xilofono, celeste e per ultimo il pianoforte, magistralmente suonato da importanti pianisti dell’epoca. Con le sue strumentazioni, trascrizioni ed elaborazioni, propose al pubblico un rivoluzionario repertorio musicale molto moderno nel suo genere che comprendeva celebri brani di autori italiani ed europei del calibro di Debussy, Strauss, Honnenger, Pizzetti, Respighi, Rossini insieme a un vasto repertorio di musica per Operetta appartenenti a celebri autori. In definitiva Aghemo attribuì alla Regia Banda una metamorfosi strumentale che gli permetteva di esibirsi sia con il classico organico della grande Banda e sia con un organico orchestrale con un complessivo di 120 esecutori, come si evince dalle locandine del 1932/1939. Molti furono i teatri che richiedevano alla regia Banda l’esecuzione di concerti e rappresentazioni teatrali e considerate le numerose richieste,il maestro Aghemoper poter soddisfare le continue esigenze del pubblico,inserì nella grande formazione anche noti cantanti lirici dell’epoca.  Queste straordinarie e meravigliose esecuzioni concertistiche accrebbero l’operato della Regia Banda, chiamata ad eseguire numerosi concerti all’estero presso i teatri delle maggiori città europee come Madrid, Barcellona, Parigi, Lisbona,Tripoli, Addis Abeba, Massaua, partecipando anche a diverse manifestazioni internazionali conseguendo grandi plausi, attribuendo Onori e lustro alla Regia Marina. Per questa grande notorietà professionale la stampa e i critici dell’epoca gli attribuirono l’appellativo di “Orchestra della Marina” e molte case discografiche dell’epoca come La Voce del padrone, Fonotipia di Milano, avviarono una notevole serie di incisioni su settantotto giri, riprendendo le incisioni precedenti già effettuate dal Maestro Direttore Sebastiano Matacena .Infatti dal 1927 al 1929 la Regia Banda incise 24 dischi di musica contenenti brani di Wagner, Verdi, Puccini, Mozart, Mascagni, Rossini, Lehar, Schinelli, Ponchielli e incisioni delle celebri marce militari e inni della Regia Marina. Nel 1924 al maestro Aghemo fu offerto dal Municipio di Roma di succedere al Maestro Alessandro Vessella nella direzione della celebre Banda Municipale ma preferì continuare la sua opera musicale nella Regia Marina.

Il maestro Aghemo inoltre durante il suo percorso militare curò molto l’organico strumentale e la professionalità delle Fanfare, stabilendo un organico in pieno equilibrio con le famiglie strumentali, affidando la direzione a valenti Capi Musica. Nel 1937 su espressa richiesta della famiglia reale il Maestro Aghemo creò una formazione d’archi composta da 10 elementi imbarcata sul panfilo reale per eseguire musica durante le serate  di gala a bordo, da lui stesso diretta.

Il Maestro durante la sua prestigiosa carriera musicale oltre a strumentare varie pagine di musica compose numerosi composizioni musicali fra le quali si possono citare: la Vergine del Giglio su libretto di Bravetta, Il Poema Sinfonico Uragano eseguito al Teatro Politema Margherita di Genova con il baritono Solista Bione, il Poemetto Libiensny, Tricco, L’Alba della Madonna, La Befana, Preludio Sinfonico e numerose marce militari; celebre la marcia, “Passa la Marina“ che comprendeva anche versi, cantati dai marinai durante le cerimonie militari. Inoltre Aghemo curò anche l’esecuzione degli inni militari con le relative musiche in voga nella Regia Marina raccogliendoli in dispense che venivano distribuite alle giovani reclute durante la fase dell’arruolamento nei vari Centri di reclutamenti per la conoscenza e l’addestramento al canto.

Con l’entrata in guerra dell’Italia nel giugno del 1940 la Banda della Regia Marina rallentò la sua fervente attività musicale e nel 1941 la base di La Spezia, sede della Regia Banda fu pesantemente bombardata dagli aerei nemici e alcune bombe distrussero la sala musica. Perirono molti musicanti e quasi l’intero strumentale e repertorio fu distrutto.

Gli archivisti tentarono inutilmente di preservare la notevole vastità del repertorio ma dopo attente selezioni il poco materiale recuperato fu rinchiuso insieme a pochi strumenti nel Bunker n°54. L’Alto Comando della Regia Marina sospese l’attività della banda destinando il personale nelle varie Fanfare presso i Comandi Dipartimentali e presso le Fanfare Navali, alle strette dipendenze del Comando delle Forze Navali da Battaglia.

Dopo l’armistizio dell’otto settembre il Maestro, Sottotenente Aghemo rimase presso la base di Spezia e dopo un burrascoso percorso rilegato alle vicissitudini ed eventi del tempo nel 1945, subito dopo la guerra fu riassegnato al suo incarico di Maestro Direttore, con il compito di creare nuovamente la Banda.

Nel 1950 fu promosso Tenente di Vascello (DCM) e nel 1954 fu posto in riserva ma continuò a contribuire con i suoi consigli alla  grande opera di ricostruzione della Banda, (come si evince dalla corrispondenza personale con il Manente) ivi compreso il nuovo iter concorsuale dell’epoca per la nomina del Maestro Direttore che fu completata dall’allora Capo Musica Vittorio Manente il quale, nel 1964 vinse il terzo concorso nazionale per Maestro Direttore del Corpo Musicale della Marina Militare e per coincidenza o sfortuna nello stesso anno il Maestro Direttore Carlo Pietro Aghemo il 14 febbraio partì per il suo ultimo viaggio.

Il Maestro Vittorio Manente, allievo di Aghemo dal 1933, perseguì nel tempo la strada del suo caro maestro elaborando/strumentando centinaia di brani musicali eseguendoli con un'unica finezza e accuratamente scelti per il palato del pubblico fino. Nel 1978 il Maestro Manente vinse il concorso come maestro direttore della banda dell’Arma dei Carabinieri ma a similitudine del Maestro Aghemo rifiutò tale e prestigioso incarico.

Nel marzo dell’1983 il Maestro Manente si congeda dopo cinquanta anni di servizio effettivo, attribuendo onori, lustro e prestigio alla Banda Centrale della Marina Militare, considerata da sempre fiore all’occhiello della Forza Armata.

Musica e Stellette continua il suo percorso storico.

Michele Fiorentino

 




Commenti:

Donatello 1/NOV/2022

Volevo solo precisare che nel 1917 a Civitavecchia c'era il 59° Calabria e non il 50° e fu probabilmente in quel periodo che ne scrisse l'inno. Cordialmente

Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor